Presentazione del corso

La scelta del percorso terapeutico per il mieloma multiplo è, oggi, basata su fasce di età: i pazienti cosiddetti
‘giovani’, ovvero con meno di 65 anni, sono candidabili al trapianto autologo di midollo osseo, i pazienti intermedi con età tra i 65 e i 75 anni che sono sottoposti agli schemi terapeutici approvati (VMP, melfalan, prednisonee bortezomib oppure MPT, melfalan, prednisone, talidomide). Per chi si ammala dopo i 75 anni, invece, la discussione è aperta tra gli specialisti. A pregiudicare l’efficacia di un trattamento non è solo la concomitante presenza di altre patologie, spesso correlate all’età avanzata, ma anche la cosiddetta compliance, ovvero la possibilità di seguire le terapie e le visite di controllo in maniera rigorosa. Ad influenzare quest’ultima le capacità fisiche e mentali del paziente anziano. Da uno studio centrato sulla gestione del paziente anziano risulta che il 25% dei pazienti non segue una terapia appropriata proprio perché se ne dimentica oppure sbaglia il dosaggio dei farmaci da assumere. E’ importante quindi
valutare anche le capacità cognitive, attraverso questionari che riescano a quantificare se il paziente è
autosufficiente e può affrontare uno specifico piano terapeutico e se ha la possibilità di essere assistito dai famigliari. Una valutazione a più ampio raggio del paziente, quindi, consente di determinare da quale piano terapeutico il paziente otterrà i maggiori benefici. Considerando gli aspetti di comorbilità, capacità mentale e capacità fisica, si può approcciare in modo più adeguato questo paziente. Un soggetto di 80 anni in ottime condizioni generali ha un’aspettativa di vita di almeno 7 anni. Considerando che il 40% di chi si ammala di mieloma multiplo ha un’età superiore ai 75 anni e che una più alta incidenza della malattia è associata a un generale invecchiamento della popolazione, è fondamentale considerare un modello di approccio multidisciplinare che tenga in debito conto tutte queste variabili. Alla luce di quanto sopra, emerge chiara la necessità di progettare un percorso di gestione del paziente affetto da MM. L’obiettivo della presente Formazione sul Campo è quello di testare nella pratica clinica quotidiana un modello di approccio multidisciplinare al paziente affetto da Mieloma Multiplo (MODELLO 1).
METODOLOGIA DIDATTICA: In un primo incontro (riunione di Start-up) l’ematologo di riferimento, in collaborazione con gli specialisti cardiologo, nefrologo e ortopedico si vuole testare nella struttura (MODELLO 1). A distanza di circa 3 settimane (riunione intermedia) il gruppo si riunisce per portare la propria esperienza nell'applicare il MODELLO 1. A distanza di circa 3 settimane (riunione finale) il gruppo si riunisce per produrre un documento che apporti suggerimenti migliorativi al MODELLO 1. LIVELLO DI COMPETENZA: Il corso mira ad un livello di apprendimento alto e complesso allo scopo di redigere un documento
che possa definire le procedure che consentano il migliore approccio multidisciplinare al paziente con mieloma multiplo. SCOPO DELLA FORMAZIONE Il progetto offre ai professionisti coinvolti nel trattamento multidisciplinare del paziente affetto da MM di attivare un percorso di formazione ECM che l'obiettivo di individuare un modello clinico organizzativo efficace. Gli obiettivi formativi del progetto sono i seguenti: • migliorare l’outcome clinico del paziente con MM •migliorare l’efficienza organizzativa • migliorare la qualità di vita • migliorare soddisfazione del paziente RISULTATI ATTESI PER I PARTECIPANTI Al termine del percorso formativo i partecipanti miglioreranno: • le proprie competenze tecniche (linee Guida, strumenti di valutazione, update letteratura, etc) • le proprie competenze organizzative (standardizzare un approccio mirato nella gestione del paziente, aspetti organizzativi del centro) • le proprie competenze di comunicazione /relazione con i pazienti al fine di aumentare l’empowerment dei pazienti.

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