Presentazione del corso

È ormai passato un anno da quando la pandemia da COVID-19 ha iniziato ad impattare negativamente sulle nostre vite, portando con sé delle drammatiche conseguenze su tutta la popolazione. Infatti, seppur con diversi gradi di coinvolgimento, tutti hanno in qualche modo subito degli stravolgimenti nella propria vita, sia in termini di abitudini, sia in termini di benessere psico-fisico.
Chi ha sperimentato in prima persona l’esperienza della malattia ha sicuramente riscontrato maggiori problematiche rispetto a chi non si è mai ammalato. “Long Covid” è il termine inglese che è stato coniato per inquadrare quelli che sembrano gli effetti a lungo termine di COVID-19 che si ripercuotono sul versante fisico e anche psicologico delle persone guarite.
L’identificazione, la valutazione e la gestione degli effetti a lungo termine di COVID-19 diventano quindi dei passaggi chiave per consentire ai pazienti ormai negativizzati un graduale rientro alla propria quotidianità. La malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) è prevalentemente autolimitata, tuttavia, fino al 20% degli individui sintomatici progredirà verso una malattia grave o critica con manifestazioni cliniche tra cui polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto, disfunzione del sistema multiorgano, ipercoagulazione e manifestazioni iperinfiammatorie.
La malnutrizione, dovuta all'anoressia, alla perdita nel tempo dell'olfatto e del gusto e al malassorbimento intestinale, tra gli altri, complica la situazione clinica.
La gestione delle unità di terapia intensiva (ICU) per i pazienti critici può peggiorare o causare direttamente malnutrizione, con grave perdita di massa e funzione muscolare scheletrica che può portare a disabilità, bassa qualità di vita e morbilità aggiuntiva molto tempo dopo la risoluzione dell'infezione.
Un numero crescente di dati suggerisce che numerosi pazienti con COVID-19, inclusi individui con sintomi lievi, avranno un corso di recupero variamente prolungato, tra cui affaticamento, deterioramento cognitivo e disfunzione cardiopolmonare.
Si ritiene che la malnutrizione svolga un ruolo rilevante in queste conseguenze della malattia.
La prevenzione, la diagnosi e il trattamento della malnutrizione dovrebbero, quindi, essere inclusi di routine nella gestione dei pazienti COVID-19.
Sebbene le attuali conoscenze forniscano la speranza che presto saranno disponibili terapie efficaci contro il COVID-19, resta ancora molto lavoro da fare per identificare l'approccio nutrizionale benefico. A tal fine è necessaria una ricerca continua. Inoltre, saranno necessari rigorosi studi clinici per fornire i dati per prescrivere con sicurezza raccomandazioni nutrizionali e attuare adeguatamente strategie interventistiche a livello di salute pubblica.
Obiettivo del webinar è discutere delle problematiche legate a nutrizione e COVID.

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